Comitato Angelo Baracca
Sabato 16 dicembre ci sarà la seconda giornata di mobilitazione nazionale di boicottaggio contro la catena di supermercati Carrefour e lo Stato sionista d’Israele, dopo la prima riuscita mobilitazione del 1° dicembre lungo tutto il paese.
Nel pieno delle festività natalizie, inceppare i meccanismi di relazione economica e commerciale tra l’occupante israeliano e una delle più grandi catene di supermercati d’Europa rappresenta uno dei modi possibili per sostenere la causa del popolo palestinese.
Boicottare Carrefour è importante perché commercia con le imprese che hanno sede nei territori occupati da Israele, invia pacchi di solidarietà all’esercito israeliano – mentre questo commette crimini di guerra in Palestina – e sostiene da sempre l’ideologia e le politiche di Israele.
In Italia, il governo non solo continua a non condannare il genocidio in corso a Gaza e nel resto dei territori occupati, ma scende in piazza assieme alle opposizioni parlamentari in sostegno del regime sionista e sottoscrive un documento con Francia e Germania per sanzionare Hamas.
Se Israele allora non viene sanzionato dai governi per i suoi crimini di guerra, devono essere i popoli a sanzionarlo con continue e capillari campagne di boicottaggio, soprattutto ora che la divaricazione tra i sentimenti popolari e la politica dei governi occidentali sul genocidio e la pulizia etnica contro i palestinesi è enorme, come dimostrano i numeri di tutte le piazze del mondo in sostegno della Palestina.
L’obiettivo della campagna resta quello di rompere ogni complicità tra l’Italia e lo Stato sionista d’Israele perché l’impunità di cui godono l’occupazione e i crimini di guerra israeliani tra i governi occidentali non è più tollerabile.
Su questo, da anni il movimento BDS (Boicottaggio Disinvestimenti Sanzioni) ha posto tale urgenza al centro delle sue azioni e all’agenda politica italiana e internazionale, tanto che proprio la Carrefour nel 2010 promosse un’azione giudiziaria contro gli attivisti di BDS Francia che ne denunciavano la complicità.
E allora, proprio dal boicottaggio della Carrefour e delle relazioni con Israele ripartiamo per sostenere la legittima causa del popolo palestinese, affiancando le manifestazioni di piazza per minacciare la base economica, politica e culturale che da 75 anni sostiene il criminale regime di apartheid.
Boicotta Israele! Boicotta Carrefour!