Il 17 aprile 2025, presso il tribunale Solomensky della città di Kiev, si è tenuta una nuova udienza sui fratelli Mikhail e Alexandr Kononovich, leader comunisti e antifascisti sistematicamente perseguitati e attaccati da gruppi neonazisti associati al regime ucraino dal 2014 e dal colpo di Stato di Maïdan orchestrato dagli Stati Uniti.
Il 2 marzo 2022 sono stati rapiti dalla polizia politica dello Sbu (i servizi segreti ucraini, ndt) e brutalmente torturati. Sono stati detenuti arbitrariamente per più di tre anni con accuse inventate dal regime di Volodymyr Zelensky.
Alla Corte è stato chiesto di esaminare le accuse della difesa relative al loro rapimento, alla loro detenzione illegale nei sotterranei dello Sbu, una vera e propria camera di tortura dei servizi segreti ucraini, senza processo né indagini, e agli atti inumani di tortura e alle violenze insopportabili a cui sono stati sottoposti.
Ma ancora una volta la magistratura di Zelensky ha preferito la repressione alla legge. Il tribunale si è rifiutato di esaminare le istanze della difesa. Ha prolungato la misura degli arresti domiciliari, indossando il braccialetto Gps, continuando così questa farsa giudiziaria. Una vergogna per qualsiasi sistema che osi ancora definirsi democratico.
Questa situazione fa temere il peggio, vista la barbarie dei gruppi neonazisti ucraini infiltrati nell’apparato statale ucraino e il colpevole silenzio dei media internazionali mainstream. A Kiev gli omicidi vengono compiuti in silenzio.
Nella loro russofobia, i politici, gli intellettuali e gli opinionisti televisivi, in Francia e altrove, i governi occidentali e la Nato, desiderosi di finanziare una guerra per procura che si preannuncia come un’altra sconfitta, scelgono di ignorare come i diritti umani vengano calpestati in Ucraina. Chiedono più guerra, più morte, più distruzione e più sacrifici sociali per il popolo. Vogliono che combattiamo fino all’ultimo ucraino.
Di fronte a questa violenza, è stato organizzato un ampio movimento di solidarietà a sostegno dei coraggiosi fratelli Kononovich. Numerose manifestazioni e mobilitazioni si stanno svolgendo in Germania, Grecia, Italia, Spagna, Stati Uniti, America Latina e Francia.
Sono in corso anche azioni convergenti con le Nazioni Unite a Ginevra – il Consiglio per i diritti umani, gli organi del trattato, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani – per contribuire a fare pressione sul regime di Kiev. Tutte queste iniziative che scelgono di resistere alla tirannia, alla menzogna, alla corruzione e all’ipocrisia sono da accogliere con favore.
Ma dobbiamo fare di più, perché la prossima udienza è stata rinviata al 13 maggio!
La solidarietà internazionale non può aspettare. Ecco perché vi chiediamo di sostenere questo appello per il rilascio incondizionato dei fratelli Kononovich e di tutti i prigionieri politici in Ucraina.
Quando sarà il momento, sarà consegnato alle autorità competenti in Francia, in Ucraina, alla Commissione europea dei diritti dell’uomo, all’Onu e a tutti i Paesi in cui si sta agendo a favore di questi due antifascisti.
Oggi rendiamo omaggio al coraggio indistruttibile dei fratelli Kononovich. Tengono la testa alta, non si arrendono. La loro forza è anche la nostra. Se Mikhail e Aleksandr sono ancora vivi e in piedi, è grazie alla loro incrollabile determinazione e alla mobilitazione internazionale intorno a loro.
È possibile inviare le firme a Jean-Pierre Page: jean.pierre.page@gmail.com.
Se lo ritenete utile, potete far circolare questo appello tra di voi. Possiamo anche inviarvi il dossier completo che abbiamo compilato sulla persecuzione dei fratelli Kononovich.