Rete dei Comunisti – Torino
Venerdì scorso ha avuto luogo il criminale attacco di Israele contro l’Iran, supportato dagli Stati Uniti e dall’ Unione Europea nei fatti.
Durante gli attacchi sono stati uccisi miratamente anche alcuni scienziati tra cui il rettore dell’Università Azad di Tehran. A poche ore da questi fatti, in centro a Torino diversi studenti universitari, tra questi Cambiare Rotta, sono riusciti a introdursi negli uffici della Collins Aerospace e intonando Free Palestine sono arrivati fino al tetto dove hanno issato striscioni su cui si legge “Allarme rosso riarmo liberiamo il futuro dalla guerra, 21 Giugno a Roma”.
La metropoli Torinese è esemplificativa delle trasformazioni concrete che un rafforzamento della filiera bellica può imprimere nel tessuto di una città. Qui le amministrazioni succedutesi a hanno fiutato i venti di guerra e hanno deciso di farne occasione redditizia, arrivando oggi a trasformare la ex città dell’ auto in un polo a vocazione bellica, tra riqualificazione di vecchi stabilimenti e collaborazioni scientifiche.
Un esempio di questa riqualificazione è proprio la Collins che vanta una lunga storia: fondata nel 1929 a Torino e specializzata nella meccanica di precisione, già durante la Seconda Guerra Mondiale si occupava di fornire componentistica aerea per aerei da combattimento e per la produzione di automezzi militari. Oggi è stata assorbita dal colosso americano Raytheon Technologies ed è una delle più grandi aziende al mondo nel settore dell’aerospazio e della difesa: produce tecnologie e componenti per missili e droni. Tra questi, gli attivisti saliti sul suo tetto denunciano come la componentistica di Collins sia presente negli aerei di addestramento che Israele acquista da Leonardo.
Non è la prima volta che un’azione del genere viene intrapresa da studenti a Torino, che avevano già occupato la sede della Leonardo Spa e le OGR a fianco del Politecnico sempre per denunciare il collegamento della filiera bellica tra l’Italia e Israele che sta continuando a dimostrarsi un pericolo per l’umanità tutta. Gli studenti, che loro malgrado spesso in questa filiera bellica si trovano coinvolti, anche su questo hanno tentato di suonare l’allarme, hanno dato prova che c’è chi resiste alla densensibilizzazione di un genocidio trasmesso in diretta per anni.
Una data che può raccogliere queste spinte di cambiamento c’è, il 21 Giugno a Roma,
contro l’escalation della Stato terrorista di Israele, contro il piano di riarmo Europeo e il suo complesso militare industriale, contro la NATO e l’esercito comune europeo: disarmiamoli!