La Rete dei Comunisti al fianco di USB nei presidi in tutta Italia
Rete dei Comunisti
Come da copione i nazisionisti stanno di nuovo attaccato le imbarcazioni della Sumud Flotilla.
Lo stanno facendo in acque internazionali in violazione di ogni regola, reiterando così quel comportamento terroristico che contraddistingue da sempre una entità statuale illegittima, che non ha mai depositato i propri confini, con il dichiarato scopo di costruire la “grande Israele, che oggi pesa come un tallone di ferro sulla vita di milioni di palestinesi a Gaza ed in Cisgiordania, ma che già pesa sulla Siria, sul Libano ed in futuro su altre nazioni predestinate, secondo i deliranti propositi sionisti, a divenire terre libere dagli arabi per dare spazio alle future colonie ed avamposti, come in terra di Palestina.
Il binomio inscindibile tra queste politiche militariste e genocidarie e la l’Occidente ha radici profonde, di un sistema coloniale antico, sviluppatosi di pari passo con la crescita dell’imperialismo prima inglese ed ora statunitense/europeo. La scelta di stare al fianco dell’esercito sionista rientra nei piani di dominio su tutto il medio oriente.
Il genocidio delle popolazioni di Gaza e’ perfettamente compatibile con queste mire egemoniche, in una fase di crisi profonda del Modo di Produzione Capitalistico, che genera di continuo focolai di guerra e di aggressione economica in ogni angolo del pianeta, riversandosi direttamente sui popoli o con bombardamenti e massacri oppure con politiche che tagliano di brutto le spese sociali ed i salari per dare spazio ad un nuovo sistema militare / industriale, valvola di sfogo per continuare a produrre profitti a fronte della loro drastica riduzione nei settori civili.
Ieri come oggi il capitalismo risponde alle proprie crisi sistemiche con la solita arma di sempre: la guerra, che oggi diviene di sterminio di interi popoli, come sta succedendo a Gaza da due anni.
Sta ai popoli rispondere al livello della sfida. Difendere il popolo palestinese e la sua Resistenza significa difendere noi stessi dalla barbarie della vera e propria guerra interna fatta di repressione, morte sul lavoro, negazione dei diritti sociali essenziali contro la stragrande maggioranza della popolazione.
Oggi occorre difendere la Sumud flotilla e i diseredati che aspettano con ansia aiuti umanitari. Alle volte un granello di sabbia in un ingranaggio può inceppare una macchina che appare invincibile e mostruosa.