Rete dei Comunisti
Lo sciopero generale nazionale indetto dall’Unione Sindacale di Base ha bloccato tutto, come promesso.
Le immagini arrivate da tutti gli angoli d’Italia sono inequivocabili e rappresentano la reale volontà dei lavoratori e delle lavoratrici di questo Paese di stare dalla parte del popolo palestinese e di bloccare tutte le complicità delle istituzioni e delle imprese italiane con lo Stato terrorista d’Israele.
Le decine di piazze e le centinaia di migliaia di solidali hanno di fatto inviato una mozione di sfiducia operaia e popolare al governo e un messaggio chiaro a chi fino a oggi ha balbettato sull’occupazione e il genocidio sionista: non ci rappresentate più.
La centralità dell’azione della classe operaia nello storico sciopero tutto politico di ieri rappresenta un fatto clamoroso per le prospettive di cambiamento di questo Paese.
Le lavoratrici e i lavoratori organizzati sono riusciti a unire attorno alla causa della Palestina un blocco sociale reale che lotta tutti i giorni nei posti di lavoro, nelle scuole, nelle università e nei territori contro sfruttamento, precarietà e ingiustizia.
Un blocco sociale che ha riconosciuto nelle complicità del governo Meloni con il genocidio la stessa matrice dell’impoverimento del lavoro e dello stato sociale del Paese, ingabbiato in una trentennale crisi dalle politiche antipopolari imposte dall’Unione Europea ed eseguite da tutti i governi.
Il movimento di classe ha battuto un colpo e la Rete dei Comunisti continuerà a organizzare i protagonisti delle lotte per costruire il percorso conflittuale adeguato alle sfide poste dall’attuale fase storica, qui nella cittadella imperialista.
Per la libertà della Palestina e per la fine dello sfruttamento e delle ingiustizie
Contro il governo Meloni e l’imperialismo europeo e occidentale
Insieme alla classe operaia e nell’esempio dei popoli del Sud Globale
Anche qui in Europa riportiamo il movimento di classe al centro della Storia!