Rete dei Comunisti
Nel silenzio della comunità internazionale e dei media mainstream, in Sudan è in corso una guerra civile tra due fazioni dell’esercito per la spartizione del territorio che sta causando il genocidio della popolazione del Darfour da parte delle Rapid Support Forces (Rsf).
Diretti discendenti dei Janjaweed, le Rsf operano come strumento dell’Occidente neocoloniale e imperialista per assicurare le filiere di estrazione e sfruttamento delle risorse della terra sudanese, ricchissima tra le altre cose di oro.
Il conflitto con l’esercito guidato dal dittatore al-Burhan è solo uno scontro di potere interno a quella casta filoimperialista che dal 1989 opprime il popolo sudanese, già vittima della divisione del Paese tra nord e sud ufficialmente su base “religiosa”, ma in realtà per garantire l’accesso alle risorse del sud al grande capitale internazionale.
In questa lotta di classe combattuta dall’alto, abbiamo avuto l’onore di incontrare il presidente del Sudan Liberation Movement, a cui abbiamo rinnovato il nostro sostegno internazionalista per la legittima lotta per l’autodeterminazione del popolo sudanese.
Contro il genocidio del popolo del Darfour e l’ennesimo tentativo di dividere il Paese in frazioni più piccole, operazione guidata dai dollari sauditi ed emiratini con il benestare statunitense e la complicità dell’Unione Europa, denunciamo i crimini dell’Occidente collettivo perpetrati dalle fazioni alleate in Sudan e ribadiamo il sostegno ai popoli organizzati del Sud Globale che lottano contro l’ingerenza imperialista, dalla Palestina al Venezuela fino alla sorella Africa.
La farsa del Piano Mattei confezionato dal governo Meloni non fa che ribadire la sudditanza del nostro Paese alla spartizione neocoloniale e imperialista delle risorse dell’Africa, contro cui ci opponiamo con forza qui nella cittadella imperialista italiana, sin dalla manifestazione nazionale del 29 novembre.
Al fianco del Sudan Liberation Movement e del popolo che resiste, contro l’oligarchia militare e religiosa, per un “Nuevo Mundo”.

