Come si costruisce il nemico esterno contro cui scatenare la guerra.
Rete dei Comunisti – Torino
Oggi siamo stati anche noi sotto il Comune di Torino in sit in, per portare la nostra solidarietà a Angelo D’orsi e a Alessandro Barbero e contro la vergognosa censura che li ha colpiti.
Ai due intellettuali è stato impedito di svolgere la conferenza “Democrazia in tempo di guerra”, con il Teatro Grande Valdocco che ha ritirato la propria disponibilità come spazio ospitante a ridosso dell’ iniziativa stessa.
Non possiamo certo parlare di una casualità, soprattutto dopo che una censura simile si era già verificata rispetto alla conferenza sulla russofobia al Polo del 900, impedita per pressioni politiche allo stesso D’Orsi un mese fa.
Oltre a sottolineare la triste ironia di censurare un evento di approfondimento proprio sulla democrazia, non possiamo non denunciare il vergognoso e scientifico atto repressivo che pensiamo sia costruito ed organizzato direttamente da questo governo di fascisti dentro, il quale ormai non si fa problemi ad intervenire direttamente nelle dinamiche politiche della nostra città.
Assistiamo quotidianamente alla negazione di ogni forma di democrazia sostanziale, con la censura sistematica di ogni voce fuori dal coro: dagli intellettuali non allineati a questa classe politica e al governo, come il professor D’Orsi, fino a chi lotta quotidianamente e supporta la propria comunità come l’imam Mohamed Shahin, recentemente deportato a Caltanissetta a seguito del suo attivismo per la causa palestinese.
Se le responsabilità della destra di governo sono dirette, non dimentichiamo il centrosinistra che in questa città regna sovrano e non muove un dito rispetto a questa strategia di censura, repressione e paura instillata dal governo. L’annullamento della conferenza sulla Russofobia del prof. D’Orsi è stata cancellata proprio a seguito di pressioni esercitate dal Partito Democratico e dal Comune.
Sappiamo bene che in tempi di guerra e riarmo, il controllo del “fronte interno” è fondamentale per giustificare e continuare a investire tranquillamente in spesa bellica (questione condivisa da tutto l’arco parlamentare): è in questo momento, in cui si continua a sostenere la guerra in Ucraina, che parlare di Russofobia diventa inaccettabile “propaganda”; mentre si continua ad appoggiare Israele, e schierarsi dalla parte della Palestina diviene reato.
Soprattutto, mettere in discussione la propaganda guerrafondaia volta esclusivamente alla costruzione del nemico esterno – la Russia o gli islamici a seconda dei casi – significa denunciare la mancanza di libertà democratiche e di espressione che dovrebbero essere invece garantite nel nostro paese, ma sappiamo che questo in tempi di guerra diventa troppo pericoloso. Va pertanto censurata ogni voce dissonante.
Gli stessi che censurano e reprimono – da destra a sinistra – strillano, scandalizzati, per la difesa della libertà di stampa se durante uno sciopero generale gli uffici della Busiarda sono presi di mira dai manifestanti. Ci sfugge di quale libertà di espressione si parli… Crediamo piuttosto che l’azione alla Stampa del 28 novembre sia stata utilizzata strumentalmente da governo e finte opposizioni per difendere il privilegio di raccontare menzogne funzionali al genocidio e alla guerra che le classi dominanti stanno preparando.
Contro la censura e la repressione portata avanti da questo governo, contro la negazione di ogni espressione democratica e culturale che lo stesso Comune di Torino porta avanti, siamo solidali con il Professor D’Orsi e Mohamed Shahin.
Non ci fermerà la vostra censura, non ci fermerà la vostra repressione!

