Blocchiamo tutto per un Mondo Nuovo, dal Venezuela alla Palestina
Rete dei Comunisti
Lo sciopero generale del 28 e la manifestazione nazionale del 29 novembre sono un passaggio importante per la costruzione di una alternativa di classe e coerente con il movimento internazionalista nel nostro Paese.
La finanziaria proposta dal governo Meloni rispecchia la tendenza all’impoverimento dei lavoratori e delle lavoratrici perseguite negli anni da tutti i governi e riafferma l’opzione del riarmo e della guerra come unica risposta della borghesia europea alla crisi sistemica del Modo di produzione capitalista.
La retorica sul contributo richiesto alle banche e la logica della sicurezza contro le minacce interne ed esterne confermano l’asservimento del governo al grande capitale e la riduzione delle agibilità democratiche, al contrario di quanto si sbandiera, in piena sintonia con il Quirinale.
Le piazze clamorose di inizio autunno hanno rappresentato una possibilità di riscatto operaio e popolare al degrado economico, sociale e culturale in cui sta sprofondando l’Occidente collettivo.
La “rottura degli argini” della passività sul genocidio in Palestina rispecchia il carattere internazionale delle contraddizioni e porta in dote un malessere sociale diffuso che è necessario interpretare e organizzare anche qui nella cittadella imperialista contro il nemico di classe.
L’alleanza tra studenti e lavoratori può e deve porsi come architrave di un blocco sociale che prova a riconoscersi nelle piazze e a sperimentare la sua forza, ma che già lotta tutti i giorni nei posti di lavoro, nelle scuole, nelle università e nei territori.
Dal Venezuela alla Palestina, dall’Europa all’Africa, dall’Artico al Pacifico, l’imperialismo occidentale fomenta la guerra, assolda nostalgici del nazifascismo e pianifica un riarmo che peggiora le già precarie condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli di tutto il mondo.
Nel solco del “Nuevo Mundo” tracciato a Caracas, al fianco dei popoli del Sud Globale e insieme ai protagonisti delle lotte operaie, studentesche, sociali, femminili e ambientaliste, la Rete dei Comunisti sostiene lo sciopero generale del 28 indetto dall’Usb e chiama in piazza a Roma per la manifestazione nazionale del 29 novembre.
Per rinnovare la mozione di sfiducia operaia e popolare al governo Meloni e opporsi al riarmo e all’esercito europeo. Con la resistenza palestinese e le esperienze del socialismo del XXI secolo.
Blocchiamo tutto per un Mondo Nuovo, fino alla vittoria!


