Le origini del conflitto in Ucraina
Venerdì 24 giugno ore 17.30
Piazza XX settembre, Pisa
Ne parliamo con:
Alberto Fazolo, giornalista
Andrea Vento, Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati.
Giacomo Marchetti, Rete dei Comunisti
Maurizio Deroma, Cambiare Rotta – Organizzazione Giovanile Comunista
Rete dei Comunisti – Toscana
La guerra in Ucraina ha radici lontane, precedenti al golpe del 2014, orchestrato e diretto sul campo dal governo statunitense e dall’Unione Europea.
La violenta campagna mediatica sulle responsabilità della Russia nell’escalation di questi mesi tenta, invano, di nascondere la Storia recente. Qualsiasi voce dissonante dal coro viene esposta ad una gogna mediatica feroce, sino alle “liste di proscrizione” pubblicate dal Corriere della Sera, da Il Giornale e da altri mezzi di comunicazione.
La torsione autoritaria, le censure, le denunce, le persecuzioni alle quali stiamo assistendo e subendo fanno parte di quella guerra “ibrida” in corso oramai da decenni contro le classi popolari e gli Stati che non si assoggettano ad un ordine mondiale oramai morente, che vedeva nel gigante economico e militare statunitense il dominus incontrastato.
Il multipolarismo che si sta affermando sancisce nuovi rapporti di forza maturati nel tempo, durante il quale le “fabbriche del mondo” (Cina, India, Russia, Sudafrica) hanno gettato le basi di un loro sistema economico, monetario e militare enorme, di relazioni e alleanze con altri paesi che rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale, mandando definitivamente in cantina la novella della “comunità internazionale”, con la quale l’occidente dagli anni ’90 del secolo scorso ad oggi si è ammantato per commettere le peggiori nefandezze.
In Ucraina si sta disegnando la cartina geografica di un nuovo mondo, che costringe gli imperialismi occidentali a misurarsi su un terreno – la guerra – teoricamente congeniale per risolvere le contraddizioni di un modello arrivato ai propri limiti di sviluppo. L’unico deterrente che ancora frena l’escalation verso una terza guerra mondiale è la deterrenza nucleare.
Non sappiamo se e per quanto tempo questa deterrenza reggerà. Quello che sappiamo e’ che la crisi sistemica del capitalismo occidentale non ha più vie di uscita.
La somma di contraddizioni generate dalle irrazionali leggi del mercato e della concorrenza, la ricerca costante di valorizzazione di una massa sempre più grande di forze produttive, di capitali finanziari e monetari, si scontra con la limitatezza oggettiva del globo terracqueo, generando catastrofi climatiche fuori controllo, epidemie devastanti, riduzione costante della mano d’opera e conseguente pauperizzazione di masse sterminate di popolazione, che lambisce anche ceti e settori sociali precedentemente alla base della stabilità delle cosiddette “democrazie liberali”.
Una guerra per la sopravvivenza nella quale gli imperialismi e le potenze capitaliste, tra le quali annoveriamo a pieno titolo la Russia, usano tutti i mezzi a disposizione.
Il conflitto armato e’ uno di essi, non l’unico e ad oggi non il più devastante.
Le politiche di austerità imposte dall’Unione Europea innescano bombe ad orologeria che quando esplodono generano milioni di morti, come dimostrato dalla pandemia. La distruzione dei sistemi sanitari pubblici ha determinato una strage di cui ancora non si vede la fine, per contrastare la quale non e’ stato preso nessun altro provvedimento se non quello di coadiuvare i profitti delle big Pharma.
La guerra in Ucraina è un epifenomeno di questo scontro mondiale per la sopravvivenza di uno dei modelli con il quale è stato declinato sino ad oggi il Modo di Produzione Capitalistico nel mondo.
In questo conflitto noi indichiamo come avversario diretto, qui ed ora, l’Unione Europea, polo imperialista in costruzione che sta portando il continente sull’orlo di un conflitto nucleare dal quale ben pochi si salverebbero.
Lottare contro la guerra significa innanzitutto individuare e indicare i nemici principali della pace, contro i quali scagliare tutta la potenza che sapremo esprimere in termini politici ed organizzativi, proponendo una alternativa radicale di sistema, che per noi è il Socialismo del XXI secolo.
Di questo ed altro parleremo venerdì 24 giugno a Pisa.
I comunisti, gli antimperialisti e la cittadinanza sono invitati a partecipare.
per contatti: cell. 3384014989 – rdcpisa@gmail.com, rdcsiena@gmail.com, rdcgrosseto@gmail.com, retedeicomunstifirenze@gmail.com, retedeicomunistiarezzo@gmail.com