Mandanti: UE e BCE Esecutori: governi greci e Trenitalia
Valter Lorenzi (Rete dei Comunisti)
Mentre scriviamo ancora non sono stati estratti dalle lamiere le decine di giovani arsi vivi a causa dello scontro frontale tra un treno merci ed un Intercity Etr 470, venduto al governo greco da Trenitalia, che dal 2017 controlla al 100% Hellenic Train, la società greca delle ferrovie.
Binario unico, errore umano. Arrestato il responsabile degli scambi ferroviari, cacciato il ministro dei trasporti. Tutto finito? Sino al prossimo incidente.
La tremenda strage che ha tranciato la vita a decine di studenti universitari di ritorno dalle feste di carnevale su un treno obbligato perché a minor costo, e’ l’ennesimo di una lunga serie di incidenti “minori”, denunciati costantemente dai sindacati del settore e dal PAME, il maggior sindacato di classe greco.
Ma vediamo come si sono determinate le condizioni di questa vera e propria carneficina, che rimette al centro delle cronache mondiali la condizione di vita di un popolo da anni martoriato dalle politiche di austerità imposte dall’Unione Europea, grazie al passato governo di “sinistra” diretto da Alexis Tsipras, defenestrato dalla disillusione di milioni di greci e dall’avvento di Nuova Democrazia, guidato da Kyriakos Mitsotakis, che rappresenta direttamente, senza alcuna ipocrisia radical chic, gli interessi delle multinazionali che si sono letteralmente comprate il paese.
Tra queste Trenitalia, come si legge da una nota dell’ANSA del 2 marzo: “…Nel bel mezzo della crisi dei debiti sovrani, il governo greco vara un piano di privatizzazioni da 3 miliardi di euro in cui ricade anche TrainOse. Nel 2013 la proprietà viene trasferita dallo Stato greco all’ Hellenic Republic Asset Development Fund, il fondo per la gestione delle privatizzazioni delle società pubbliche elleniche. E così viene lanciata una gara internazionale per la privatizzazione di TrainOse. Nel luglio del 2016 arriva l’annuncio che il Gruppo Fs ha presentato l’unica offerta per acquisire il 100% della società per 45 milioni di euro. L’offerta viene accettata dal fondo e nel settembre del 2017 tutte le azioni di TrainOse vengono trasferite a Fs”.
All’inizio del 2021 TrainOse acquista da Trenitalia 5 Etr 470 per operare a partire dal 15 maggio 2022 sulla tratta Atene-Salonicco. Sempre nel 2022 la società viene rinominata Hellenic Train. Con quartier generale ad Atene, la compagnia, in base ai dati del 2020, dovrebbe impiegare oltre 1.000 lavoratori, e sempre nel 2020 ha registrato un fatturato di 106 milioni di euro e un utile netto di 9,6 milioni.
Dopo l’acquisizione del sistema ferroviario greco, tutti gli ETR.470 (costruiti da FIAT ferroviaria agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso) sono stati modificati per essere trasferiti sulla rete ferroviaria della Grecia in forza a TrainOSE, dove hanno iniziato la loro nuova vita. Il primo treno è arrivato in Grecia presso la rimessa di Salonicco il 17 gennaio 2021. L’ingresso in servizio, inizialmente programmato per il 25 marzo 2021 sulla tratta Atene Salonicco percorsa in 3 ore e un quarto, abbassando i tempi di percorrenza di tre quarti d’ora, e’ avvenuta il 15 maggio 2022.
Le cause di questa tragedia risiedono quindi, come scrive il PAME “nella politica di commercializzazione e privatizzazione delle ferrovie che il governo SYRIZA ha avviato nel 2017, quando ha venduto le ferrovie nazionali al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per 45 milioni di euro, concedendogli addirittura un premio di 250 milioni di euro. Un contratto che è stato ratificato dal governo di Nuova Democrazia nel luglio 2022, con il risultato che l’azienda italiana ha intascato 750 milioni di euro per 15 anni, gestendo la linea Atene-Salonicco.
Decisioni che rafforzano le privatizzazioni a scapito degli interessi e della vita dei cittadini. Sono in difesa dei profitti delle multinazionali, degli investitori e di coloro che sfruttano le infrastrutture che il popolo ha pagato a caro prezzo. Sono in linea con il mantenimento e il peggioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori che pagano con la propria vita misure di salute e sicurezza inesistenti.
Tutti coloro che hanno venduto le ferrovie greche OSE invece di dotarle di moderni sistemi di sicurezza, lasciando le ferrovie greche con pochi lavoratori, senza un’adeguata formazione, specializzazione e certificazione, devono ora rispondere. Sono tutti i governi che hanno svalutato i progetti infrastrutturali invece di completarli, senza la manutenzione e le riparazioni necessarie per il loro funzionamento sicuro. Che hanno gettato nel cestino gli avvertimenti strazianti dei lavoratori su tutto questo nel corso del tempo”.
Pochi giorni prima della nuova, inenarrabile tragedia, i sindacalisti del PAME avevano avvertito che le decisioni degli ultimi governi erano responsabili non solo di tutti gli incidenti che si sono verificati, ma anche di quelli che sarebbero seguiti.
La condizione del sistema ferroviario greco e’ la seguente: 750 dipendenti quando ne servirebbero 2.100, costringendoli a turni massacranti, con 28 giorni di lavoro mensili e continui straordinari. La comunicazione tra capistazione avviene attraverso i cellulari, senza alcuna automazione e controllo telematico del sistema di scambi e circolazione, i passaggi a livello sono 1263, quasi il doppio che nel resto della UE, di cui la metà incustoditi. Una situazione che ha determinato negli ultimi 10 anni 137 morti e 97 feriti gravi per deragliamenti, pedoni investiti, segnaletica inadeguata. Ora aspettiamo che si concluda la triste conta dei morti nello scontro frontale nel paesino di Tebi, vicino a Larissa.
Trenitalia Spa, come sappiamo, è un’azienda pubblica partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane. il Ministro dei trasporti dell’epoca Graziano Del Rio, in forza al governo Gentiloni (non a caso promosso Commissario per l’economia della UE), i manager di questa azienda pubblica, prima dell’acquisto delle ferrovie greche non sapevano della condizione nelle quali versavano e versano?
La logica con la quale operano i manager e i consigli di amministrazione delle multinazionali ci insegna che queste sono le condizioni ottimali per il massimo dell’estrazione di profitti: supersfruttamento della mano d’opera, zero norme di sicurezza, governi complici, finanziamenti a pioggia sottratti dalle tasche dei contribuenti, in maggioranza assoluta lavoratori e pensionati.
Nel calcoli ragionieristici degli amministratori gli “effetti collaterali” sono ampiamente previsti, comprese le campagne stampa cordoglio e rammarico, le dimissioni di ministri e responsabili, remunerati “a valle” delle stragi, e immancabilmente il mostro da sbattere in prima pagina, come sempre il lavoratore a diretto contatto con la sbrindellata macchina organizzativa del peggiore sistema ferroviario d’Europa.
In questi giorni i lavoratori e gli studenti greci sono scesi in piazza attaccando il palazzo del governo a suon di pietre. Nuove manifestazioni, scioperi e cortei sono previsti nei prossimi giorni.
A noi spetta denunciare, qui ed ora, le responsabilità dirette di Trenitalia per quella strage di innocenti.