Rete dei Comunisti – Cambiare Rotta – OSA
Con le Comunali e la Consulta Juvenil si chiude il ciclo elettorale in Venezuela: prosegue la costruzione del socialismo bolivariano
“Il modello della democrazia imperiale è esaurito, il modello che chiamano democrazia occidentale è decadente e sorpassato, è inutile per l’umanità ed è necessario costruire un nuovo modello di vera democrazia diretta”
Oggi una nostra delegazione si è recata al seggio elettorale di Fuerte Tiuna, Caracas, per assistere alle operazioni di voto ed ascoltare il discorso che il presidente Nicolas Maduro Moro ha tenuto al seggio di fronte alla stampa e alle delegazioni internazionali.
Domenica 27 luglio, i venezuelani si sono recati alle urne per eleggere 335 sindaci e i membri dei rispettivi Consigli Municipali in tutti i comuni del Paese. Allo stesso tempo si è tenuta la “Consulta Juvenil”, in cui è stato chiesto ai giovani dai 15 anni di età in su di scegliere i progetti da far approvare tra quelli da loro stessi proposti per ognuna delle 5336 circoscrizioni. Un totale di circa 37.000 ipotesi, migliaia dei quali prenderanno forma a partire dai prossimi mesi. Le operazioni di voto si sono svolte fino alle 20:00.
Nicolas Maduro ha annunciato che verrà finanziato dal governo non solo il progetto più votato per ogni circoscrizione, ma anche il secondo, di cui si faranno carico le amministrazioni comunali. In tutto più di 10.600 progetti per creare e rigenerare spazi di socialità, educazione popolare, campi sportivi, progetti comunitari anche di natura microeconomica.
La Consulta Giovanile è una prima assoluta ed un unicum del sistema democratico venezuelano, “unica ed eccezionale” l’ha definita la vicepresidente Delcy Rodriguez, e serve per dare protagonismo giovanile e favorire la realizzazione dei sogni.
Maduro ha ricordato che i venezuelani si sono recati alle urne per la settima volta in 12 mesi, ed ha annunciato che dal 28 luglio, per 10 giorni, si celebrerà la sconfitta del fascismo battuto alle urne e dalla mobilitazione civico-militare il luglio scorso. La campagna elettorale, che ha riguardato 56 formazioni politiche, non ha conosciuto nessun incidente. Il presidente parla espressamente di democrazia “protagónica”, “diretta e popolare”, come un modello che può essere di ispirazione anche fuori dalla Repubblica Bolivariana.
Quello a cui abbiamo assistito è una vera e propria “festa elettorale”, che ha dato inizio ad un nuovo ciclo, in cui per 4 anni non dovrebbero tenersi più altre elezioni. Si potrà consolidare il processo bolivariano, prioritarizzando la pianificazione dei progetti comunitari attraverso le 6000 Comunas e realizzare pienamente il modello di iniziativa comunitario dell’ACA (Agenda concreta d’azione).