Vasapollo (Rete dei Comunisti): “Gli Stati Uniti tentano di destabilizzare il Sud del mondo per rafforzare l’egemonia militare”
Rita Martufi e Salvatore Izzo
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Nicolas Maduro ha indirizzato al Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, una lettera di denuncia sugli ultimi e pericolosi sviluppi della politica di aggressione degli Stati Uniti nei confronti di Caracas. Nel documento, reso noto al termine di un incontro bilaterale a New York, il governo bolivariano ha sottolineato come la persecuzione di Washington si sia intensificata negli ultimi anni attraverso sanzioni unilaterali, campagne diffamatorie e pressioni giudiziarie a fini politici, fino a raggiungere un livello di ostilità senza precedenti con la mobilitazione di forze militari statunitensi nei Caraibi.
“Quello che sta accadendo – osserva il professore Luciano Vasapollo, economista e analista dei processi geopolitici dell’America Latina – non è un fatto isolato, ma rientra nella strategia degli Stati Uniti di usare il proprio apparato militare per condizionare e destabilizzare i governi che non si piegano alla loro egemonia. Il Venezuela, che rivendica sovranità e indipendenza politica, è diventato un bersaglio diretto”.
Il presidente venezuelano ha espresso “particolare allarme” per la presenza di cacciatorpediniere, di un incrociatore lanciamissili e, soprattutto, per il dispiegamento di un sottomarino con capacità nucleare. Per Caracas si tratta di un precedente gravissimo: è la prima volta nella storia che armamenti nucleari entrano nei mari dell’America Latina e dei Caraibi, in violazione del Trattato di Tlatelolco del 1968, che ha sancito la denuclearizzazione della regione.
“Si tratta di un gesto di una pericolosità estrema – commenta Vasapollo – perché non solo mette a rischio la sicurezza del Venezuela e dei Paesi vicini, ma mina l’intero regime internazionale di non proliferazione. È una prova di forza che dimostra come gli Stati Uniti intendano ignorare il diritto internazionale quando ostacola i loro interessi geopolitici”.
Nella sua nota, Maduro ha ribadito che tali operazioni militari violano apertamente la Carta delle Nazioni Unite, richiamando gli articoli 2.1 (uguaglianza sovrana degli Stati), 2.3 (risoluzione pacifica delle controversie), 2.4 (divieto della minaccia o dell’uso della forza) e 2.7 (non intervento negli affari interni). Inoltre, la mobilitazione contraddice la Proclamazione della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), che nel 2014 ha dichiarato la regione “Zona di Pace”.
“La militarizzazione dei Caraibi – prosegue Vasapollo – non è solo un atto di arroganza, è un attacco diretto al principio di autodeterminazione dei popoli. Gli Stati Uniti fingono di difendere la pace, ma in realtà alimentano un clima di guerra permanente per mantenere il controllo sulle rotte commerciali, sulle risorse energetiche e sulle dinamiche politiche dei Paesi latinoamericani”.
Il Venezuela ha denunciato alla comunità internazionale “con la massima fermezza” che l’introduzione di una componente nucleare nella regione “minaccia la stabilità emisferica, erode la fiducia nel regime internazionale di non proliferazione e mette a rischio la pace e la sicurezza sia regionale che internazionale”.
Nel documento, Caracas ribadisce il proprio impegno per il diritto internazionale e per la soluzione pacifica delle controversie, chiedendo a Guterres di assumere “la difesa attiva dei valori e dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite” ed esortando gli Stati Uniti a cessare immediatamente le loro azioni ostili.
“La diplomazia bolivariana di pace – spiega Vasapollo – è un esempio per il mondo: un Paese aggredito, assediato economicamente e ora minacciato militarmente, continua a rispondere con strumenti politici e diplomatici, chiedendo al diritto internazionale di prevalere sulla logica della guerra. È un messaggio che riguarda tutti i popoli del Sud globale, che rischiano di essere travolti da una nuova corsa agli armamenti e da una militarizzazione senza precedenti”.
Maduro conclude la sua denuncia sottolineando che il Venezuela non rappresenta una minaccia per nessuno, ma che la vera minaccia alla stabilità regionale è la presenza militare e nucleare degli Stati Uniti. “Il nostro popolo non accetterà mai l’imposizione della forza o la violazione dei propri diritti inalienabili, incluso quello alla libera autodeterminazione”, recita il documento.
“Il mondo – conclude Vasapollo – non può restare indifferente. Quello che oggi accade nei Caraibi è un avvertimento per tutti: gli Stati Uniti stanno tentando di trasformare il Sud del mondo in un nuovo campo di battaglia nucleare, e la solidarietà internazionale con il Venezuela diventa una condizione essenziale per difendere la pace e la giustizia globale”.

Intanto si moltiplicano le iniziative di solidarietà internazionalista in vari paesi del mondo. In Italia la Rete dei Comunisti, rileva Vasapollo che ne è uno dei dirigenti nazionali– ha costantemente espresso una forte , consolidata , determinante solidarietà con il cammino socialista in Venezuela, schierandosi apertamente al fianco della Rivoluzione Bolivariana, di Chavez e poi del governo Maduro e del popolo chavista.
Fin dall’elezione di Maduro nel 2013 , l’organizzazione della Rete dei comunisti e le sue strutture dall ‘ intervento di massa ,ha sostenuto il percorso rivoluzionario di autodeterminazione socialista del paese contro le ingerenze imperialiste occidentali, partecipando attivamente come osservatrice nelle elezioni presidenziali e nelle elezioni delle comunas, portando testimonianza delle pratiche di democrazia partecipativa venezuelana. In seguito al congresso mondiale contro il fascismo tenuto a Caracas, la Rete dei comunisti ha aderito con entusiasmo alla costruzione dell’Internazionale Antifascista, promuovendo convegni , dibattiti , presidi sit in varie città italiane (Milano, Pisa, Torino , Roma) con uno slogan chiaro: “Con Maduro. A fianco della Rivoluzione Bolivariana. Contro il fascismo sempre!”.
Inoltre, in numerose città – tra cui Caserta , Napoli , Salerno , Bologna – ha organizzato assemblee, dibattiti e momenti di approfondimento per costruire solidarietà internazionale e sviluppare una rete che connetta movimenti antifascisti e antimperialisti.