14 dicembre: costruiamo una Campagna Politica Nazionale con Nuestra America per il Socialismo del XXI Secolo.
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Rete dei Comunisti
Con 51 voti contrari e 49 favorevoli il Senato statunitense ha bocciato una risoluzione “bipartisan” che avrebbe impedito all’amministrazione repubblicana qualsiasi tipo di azione militare in territorio venezuelano senza il lasciapassare del Congresso che, nell’architettura istituzionale nord-americana, sarebbe il responsabile delle dichiarazioni di guerra.
Mentre questo “semaforo verde” per l’aggressione militare certificava la volontà dell’attuale amministrazione di portare avanti la proprio politica bellicista nel Caribe, sono continuati gli attacchi ad imbarcazioni con vere e proprie esecuzioni extra-giudiziarie con la “scusa” del parco-traffico, l’ultima delle quali è costata la vita a 3 persone.
Questa campagna piratesca iniziata i primi di settembre, e preceduta da un ingente dispiegamento di mezzi e uomini della marina militare statunitense nel Caribe, colpisce imbarcazioni al largo delle coste del Venezuela e della Colombia ed ha mietuto almeno una settantina di vittime fino ad ora, senza che la cosiddetta comunità internazionale intervenisse nonostante le evidenti violazioni in tal senso.
Ciò avviene mentre la porta-aerei Gerald Ford, la più grande e moderna imbarcazione di questo tipo della flotta statunitense, si sta unendo alla decina di altri mezzi navali presenti, e che porteranno a circa diecimila i membri della marina militare, con circa 1/5 delle forze di mare di cui dispongono gli Stati Uniti che sono impiegate in acque latino-americane, secondo quanto riporta la rivista specializzata Stars and Stripes.
La parte più oltranzista dell’amministrazione nord-americana strettamente legata alla “Mafia di Miami” spinge per un’escalation militare, mentre quasi la metà dell’opinione pubblica statunitense – secondo i sondaggi – è apertamente contro tale azione, e solo un 18% la sosterebbe.
Chi sostiene ad ogni pie sospinto questa tipologia d’azione è senz’altro il neo Premio Nobel per la Pace, María Corina Machado che appoggia esplicitamente Trump nella sua ipotetica guerra al narco-traffico anche nelle sue conseguenze mortali.
In questo contesto non sembrano intravedersi segnali di distensione, nell’alterarsi serrato di dichiarazioni bellicose e fulminee ritrattazioni da parte di Trump, mentre la condanna frontale all’azione statunitense è stata espressa chiaramente sia dalle composite esperienze progressiste del continente e dai movimenti politico-sociali latino-americani: non vogliono che l’America Latina diventi una “zona di guerra” ma sono disposti a difendersi con ogni mezzo contro un’eventuale invasione statunitense.
La Nuova Dottrina Monroe portata avanti dagli USA, che sta avvenendo grazie ad una riedizione della diplomazia delle cannoniere, deve essere rigettata anche qui da tutte le forze comuniste, progressiste e sinceramente democratiche, denunciando anche il silenzio complice dell’Unione Europea e dei vari esecutivi, tra cui il governo Meloni, subordinati ai desiderata di Washington sia che si tratti la sua politica in “Medio-Oriente” che in America Latina. Il Mare Nostrum e le basi statunitensi sul nostro territorio non devono essere il retroterra logistico per le zone di guerra.
Come Rete dei Comunisti, in continuità con il lavoro politico svolto negli anni ci appelliamo a tutti e a tutte coloro che vogliono rimettere Nuestra America al centro dell’agenda politica internazionalista, sostenendone i processi di emancipazione ed alzare il livello di vigilanza rispetto al deterioramento della situazione nel Cono Sur per opera dell’imperialismo statunitense.
Per questo proponiamo una riunione per domenica 14 dicembre ore 10 in via Giovanni Giolitti 231 (nei pressi della Stazione Termini) per costruire una Campagna Politica Nazionale con Nuestra America per il Socialismo del XXI Secolo.
Rete dei Comunisti, 13 novembre 2025

