I comunisti e le comuniste sono ancora per le strade, appuntamento al 2026
Ieri abbiamo onorato nelle maggiori città italiane il sacrificio di milioni di comunisti e partigiani, donne e uomini, che in tutto il continente hanno combattuto per liberare l’Europa dal nazifascismo e dalla guerra.
L’ottantesimo anniversario del Giorno della Vittoria è stata un’occasione importante per ricordare una verità storica incontrovertibile: il 9 maggio del 1945 la Germania nazista e i suoi alleati sono caduti sotto i colpi portati dall’Armata Rossa a est e dalle Resistenze radicate nei
Paesi occupati.
Nessun Parlamento europeo, revisionismo storico o governo nostalgico potranno mai cancellare il ruolo che i comunisti e le comuniste hanno ricoperto per la nostra libertà dalla guerra e dallo sfruttamento, una battaglia non ancora finita, ed è in questo solco che intendiamo continuare a costruire l’organizzazione necessaria al ribaltamento dello stato di cose esistenti.
Ragionare sulle vittorie del movimento comunista, riannodare i fili della nostra storia, crescere nelle contraddizioni che esplodono nel decadente Occidente, come il sostegno al colonialismo genocida sionista e la costruzione dell’esercito europeo.
Questo 9 maggio abbiamo dimostrato che il vento fischia ancora e che i comunisti e le comuniste sono per le strade, da Torino a Bari fino a Berlino, e non vogliamo di certo lasciarle.
Rilanciamo perciò l’appuntamento già per il 9 maggio dell’anno prossimo anno affinché questa giornata si affermi come un patrimonio condiviso e praticato dal movimento comunista, operaio e antifascista del nostro Paese.








