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Rete dei Comunisti
Intervento alla marcia della pace del 9 maggio
80 anni fa l’Armata Rossa sconfisse il regime nazista e con questa sconfitta si aprì un nuovo periodo per l’umanità, soprattutto per i popoli oppressi da un regime fascista, come l’Italia in cui il movimento fascista aveva preso il potere per la prima volta in Europa, sconfiggendo il movimento operaio e le sue organizzazioni e istituendo un ordine politico al servizio degli interessi della classe dominante.
Il Partito Comunista, formatosi nel ’21 dopo due anni di dura lotta di classe senza una direzione rivoluzionaria alla fine della prima guerra mondiale, fu l’unica organizzazione clandestina operante durante i quasi vent’anni in cui il fascismo cercò di costruire il suo impero a fianco degli altri Paesi imperialisti.
Il movimento antifascista in Italia fu aiutato solo dall’URSS e dall’Internazionale Comunista.
I membri del Partito Comunista parteciparono alle Brigate Internazionali in Spagna e persero la vita combattendo per la Repubblica e contro i fascisti che sostenevano il golpe di Franco.
La maggior parte di coloro che combatterono in Spagna e poi nella Resistenza francese (FTP-MOI), furono dirigenti della lotta armata contro l’occupazione nazista e fascista in Italia nel ’43-’45 – iniziata dal Partito Comunista (Gruppi d’Azione Patriottica) – che costruì attorno a sé un più ampio fronte antifascista.
La Resistenza a Stalingrado fu un esempio di lotta per l’azione della classe operaia, mostrando come i popoli dell’URSS riuscissero a resistere all’occupazione nazista e all’Operazione Barbarossa.
Gli scioperi, i sabotaggi, le altre azioni di resistenza presero ispirazione dall’esempio dell’URSS.
Molti ex prigionieri sovietici si unirono ai partigiani e diedero la loro vita per liberare l’Italia, e molti italiani dopo la sconfitta nel Donbas furono trattati con umanità dai cittadini sovietici anche se erano ex membri di un esercito di occupazione di un regime coloniale.
Dopo la Seconda guerra mondiale la classe operaia ha conosciuto nuove possibilità di miglioramento dei propri diritti politici e delle garanzie sociali, entrando in una nuova fase di lotta di classe.
Oggi l’UE imperialista nega il ruolo dell’URSS, fattore trainante del PCI durante la lotta armata, e dimentica persino i partigiani sovietici morti in Italia, ed è un dovere per i comunisti del nostro Paese continuare a lottare per ricordare una delle pagine più luminose della storia del comunismo.
CREDITS
Immagine in evidenza: Soldati sovietici all’attacco a Stalingrado, febbraio 1943
Autore: Georgij Anatolevič Zelma
Licenza: Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0
Immagine originale ridimensionata, ritagliata e colorata