Approfondimento e dibattito
Rete dei comunisti Campania
19 Novembre ore 18.30
Al Civico 7 Liberato, piazza Museo 7, Napoli
Introduce
- Giovanni di Fonzo, Rete dei Comunisti
Intervengono:
- Esquia Rubin, Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli
- Gianmarco Pisa, Movimento Rinascita Comunista
- Elisabetta Weglik, GalleriArt
Dopo i presidi in tutta Italia continuano le iniziative di solidarietà
Da più di due mesi gli USA hanno intrapreso un accumulo di forze militari marittime al largo del Venezuela, con annesse minacce verso Maduro ed una guerra psicologica intensa: periodicamente, infatti, vengono diffuse tramite i media principali voci di attacchi militari imminenti o di sbarchi.
L’accusa rivolta al Venezuela è quella di essere un narcostato, al centro della produzione e diffusione di sostanze stupefacenti che poi invadono il marcato americano. Per provare la propria risolutezza, la marina militare statunitense ha diffuso le immagine dell’abbattimento, tramite l’utilizzo di missili, di alcune barchette o motoscafi nelle acque caraibiche, spacciate senza alcuna prova come imbarcazioni appartenenti ai cartelli della droga. Delle vere e proprie esecuzioni extragiudiziarie da pirati della peggior specie.
Tutte bugie, ovviamente. Si tratta del più goffo dei tentativi mai messi in atto dagli USA per cercare di porre fine alla Rivoluzione Bolivariana e riaffermare la dottrina Monroe nel “continente rebelde” fuori tempo massimo. A dare legittimità all’operazione ci ha pensato il comitato che nomina il premio Nobel per la pace. Tutti temevamo che effettivamente sarebbe stato premiato Trump, come grottescamente chiesto da alcuni capi di stato; tuttavia sono riusciti a fare persino peggio, nominando la gangster Maria Corina Machado, protagonista assoluta dei vari tentativi di destabilizzare la Rivoluzione Bolivariana, sostenitrice delle sanzioni e del regime change attraverso, appunto, un militare imperialista, del proprio stesso paese. La Machado ha immediatamente contribuito a screditare se stessa veicolando proprie dichiarazioni a favore del genocidio sionista in Palestina.
Ovviamente, in questo caso, non sentiamo da politici e giornalisti da litania dell’aggressore e dell’aggredito, ma sempre la solita serie di luoghi comuni e stupidaggini sull’”autocrate Maduro”.
Nessuno sa cosa accadrà. Il dispositivo militare statunitense nellle acque dei Caraibi è sempre più imponente. Ma, d’altra parte, anche il Governo Bolivariano sta mobilitando tutta la sua base sociale, il suo esercito e le sue milizie popolari, oltre che cercare di far valere le proprie alleanze internazionali, per resistere a questa ennesima aggressione.


