L’economia del virus e il virus dell’economia
di Andrea Genovese – Italo Nobile
Crisi della Nato e ambizioni geopolitiche dell’Unione Europea – Atti del convegno Eurostop, Napoli 25 gennaio 2020. Nel contesto dell’escalation militare in Medio Oriente le multinazionali europee e la UE stanno materializzando le loro ambizioni dentro la competizione globale che investe il mondo nel XXI secolo. Per quanto tapo sarà ancora possibile ingannare la gente affermando che l’Unione Europea è una garanzia di pace?
[Sergio Cararo] Contropiano anno 29 n° 1 – gennaio 2020 Lo stallo degli Imperialismi. Era il 1996 quando Helmut Khol, in una conferenza all’università di Lovanio disse che “l’integrazione europea sarebbe stata una questione di pace o di guerra nel XXI Secolo”. Un concetto ribadito dallo stesso Khol dieci anni dopo in una intervista al Corriere della Sera. E ancora dieci anni dopo, il 22 febbraio del 2015, durante un colloquio in Vaticano, è stata Angela Merkel ad affermare che “La pace in Europa? Non è un fatto scontato”.
[Mauro Casadio] Contropiano anno 29 n° 1 – gennaio 2020 Lo stallo degli Imperialismi. Il dato di partenza nel dibattito che oggi stiamo proponendo è che questo appuntamento fa parte di una ripresa della nostra riflessione strategica che concepiamo come una nuova “offensiva” teorica che è iniziata a fine 2016 con il forum sul “Vecchio che muore ma il Nuovo non può nascere”, continuata con “La Ragione e la Forza” nel 2018 e che ha visto quest’anno, come ultimo passaggio, il testo sul metodo con il titolo “Lo Stile di Lavoro”.
Il 9 novembre 2019 saranno 30 anni da quel fatidico 9 novembre del 1989. Quella sera “cadde” il Muro di Berlino, si avviò la fine della Repubblica Democratica Tedesca (DDR) e si accelerò quel sommovimento, che già era in atto sottotraccia da anni, che portò alla fine dell’Unione Sovietica, del Patto di Varsavia e del…
La Catalogna è di nuovo in questi giorni teatro di enormi mobilitazioni, in risposta alle (prevedibili e previste) condanne dei politici catalani per l’organizzazione del referendum sull’indipendenza del primo ottobre del 2017. I leader indipendentisti, tra cui l’ex presidente della Geralitat, l’ex-presidente del parlamento e i due presidenti delle organizzazioni indipendentiste ANC e Omnium, sono…
| english | italiano | L’ennesimo “stop and go” trumpiano su una delicata scelta di politica estera – in questo caso il “disimpegno militare” dal confini nord-orientali della Siria – è dimostrazione dell’impasse strategico che caratterizza Washington non solo nel teatro medio-orientale e non da oggi. Questo “stallo” ha prodotto in questo caso una spaccatura nell’establishment repubblicano…
| english | italiano | Documento di convocazione del Forum della Rete dei Comunisti Sabato 26 Ottobre 2019, Roma – Centro Congressi Cavour, via Cavour 50 dalle 10.00 alle 15.00 La presidenza Trump nei suoi comportamenti apparentemente irrazionali sta facendo emergere quale sia la reale condizione non solo dei diversi imperialismi ma, a nostro vedere,…
[Rete dei Comunisti Torino] Le aree metropolitane sono attraversate da mutamenti profondi della loro fisionomia urbana, produttiva e sociale, prodotti nel contesto del modello di accumulazione capitalistica flessibile che caratterizza il cosiddetto postfordismo: i fenomeni di delocalizzazione e deindustrializzazione che hanno investito molte grandi città occidentali si sono accompagnati a una sempre più accentuata competizione tra i territori per l’attrazione di investimenti di capitali, soprattutto nei settori del terziario e dell’immobiliare, che ha trasformato gli spazi, i tempi e i modi di vivere nella città.
Winston Churchill non pare abbia mai brillato per internazionalismo, ma era un convinto assertore degli Stati Uniti d’Europa. Ovviamente non era d’accordo sul fatto che la Gran Bretagna dovesse farne parte. Già nel 1930, ispirandosi ad una famosa frase del Vangelo di Giovanni, dichiarava (ripetendolo nel 1951) che la Gran Bretagna fosse con l’Europa, ma…